Inchiostri per tatuaggi: in Francia 15 su 20 contengono sostanze cancerogene

Gli inchiostri per tatuaggi sono davvero sicuri? A lanciare l’allarme è l’associazione dei consumatori francese UFC-Que Choisir che nei giorni scorsi ha pubblicato un documento che rivela che su 20 inchiostri esaminati, 15 contengono prodotti pericolosi per la salute.

Coloranti CI 74260, CI 73915, isotiazolinoni, idrocarburi aromatici policiclici, ammine aromatiche. Nomi che forse molti di noi neanche conoscono ma purtroppo presenti in alcuni inchiostri. Sostanze che presentano un rischio comprovato per la salute umana visto che molte sono classificate cancerogene.

Secondo una recente analisi condotta da UFC-Que Choisir, test di laboratorio hanno rivelato la presenza di queste sostanze negli inchiostri per tatuaggi.  E non una presenza minima e isolata.

“A seguito dei risultati dei suoi test di laboratorio sui componenti degli inchiostri per tatuaggi, l’ UFC-Que Choisir ha lanciato l’allarme e ha contattato la Direzione generale per la concorrenza, il consumo e la repressione delle frodi (DGCCRF) e l’ Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali  (ANSM) per procedere con il ritiro e il richiamo di numerosi prodotti ”, ha annunciato in un comunicato l’associazione dei consumatori.

Il dossier delinea una situazione preoccupante: su 20 inchiostri analizzati, 15 sono chiaramente da evitare, perché contengono ingredienti cancerogeni o conservanti vietati dai cosmetici o addirittura coloranti vietati. In altre parole, nel 75% dei prodotti testati, sono stati riscontrati tassi di queste sostanze superiori alle soglie limite previste dalla legge.

“Tatuando, inietteremo una sostanza chimica sotto la pelle. Che sia blu, rosso, verde, nero, è realizzato con metalli pesanti e questo prodotto può essere allergenico”, avverte Marc Perrussel, vicepresidente del dell’Unione nazionale dei dermatologi. “Può creare eczema da contatto. Poiché l’inchiostro è indelebile, ciò può portare a problemi di salute ed estetici. Ho visto persone grattarsi fino al sangue”.

L’analisi ha riguardato marchi di inchiostri molto noti e usati dai tatuatori francesi.

“La nostra scelta è caduta su campioni di inchiostri tra i più venduti su internet dai tatuatori francesi. Poiché il tatuaggio è per definizione un prodotto per la vita, questi risultati mostrano che in definitiva c’è un rischio per la salute per molti consumatori, che rischiano di essere contaminati dalle sostanze tossiche che abbiamo identificato ” si legge nel comunicato ufficiale.

Ecco la tabella delle sostanze rilevate degli inchiostri esaminati:tabella inchiostri francia

Essendo acquistabili online, il problema potrebbe non riguardare solo la Francia. Anche in Italia alcuni di questi inchiostri, in passato, sono stati ritirati dal Ministero della salute.

Nuove restrizioni in arrivo?

L’Unione Europea ha affrontato la questione dei pericoli degli inchiostri per tatuaggi (e del trucco permanente) affidando una valutazione di questi prodotti all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) nel 2016. Ciò ha portato a una proposta di restrizioni su alcuni composti il ​​14 dicembre 2020. L’agenzia europea infatti

“propone di limitare le sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione, sensibilizzanti o irritanti per la pelle, sostanze corrosive o che possono causare danni agli occhi, metalli e altre sostanze già regolamentate dalla normativa sui prodotti cosmetici. L’Echa non propone di vietare i tatuaggi, né i colori usati nei tatuaggi, ma di renderli più sicuri”.

La Commissione europea potrebbe seguire questo consiglio a metà marzo con una nuova regolamentazione.

I rischi dei tatuaggi

L’articolo di UFC-Que Choisir cita uno studio che mostra che nei roditori l’esposizione cronica al biossido di titanio possa causare risposte immunitarie alterate e lesioni precancerose. Ma non ci sono ancora prove sugli esseri umani.

Tuttavia, il principio di precauzione è essenziale se immaginiamo che a lungo termine questo inchiostro iniettato sotto la pelle possa causare tumori. Ma è molto complicato condurre studi per dimostrare che è proprio l’inchiostro a provocare il cancro perché bisognerebbe escludere tutti gli altri fattori di rischio. Un vero e proprio rompicapo per i tossicologi.

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